Kary Mullis e il tampone

Questa è la storia di uno come noi, che però ha inventato il TAMPONE. Nel 1993 ha anche preso il Nobel per questa fantastica scoperta. Bravo il nostro Kary Mullis.

A cosa serve il tampone? Serve ad amplificare un quantitativo di DNA.

Questa storia mi ha incuriosita non poco.

Cosa vuol dire amplificare?

Essendo una “ tuttologa ignorante” e non scienziata, cercherò di spiegare questo concetto in parole povere, affinché anche gli “ ignoranti come me” possano capire.

Si dice che sotto le 35 amplificazioni il tampone risulta negativo, sopra le 60 invece è positivo.

In definitiva più bisogna amplificare il tampone per vedere se c’è un virus e più probabile che la carica virale sia debole e nulla ( amplificare, ingrandire altrimenti non si vede, se non si vede allora dobbiamo fare in modo che si veda a tutti i costi).

Inoltre se nel vetrino il virus non si moltiplica vuol dire che sicuramente non può contagiare.

( Ho fatto uno sforzo disumano per capire più o meno questo concetto, forse l’ho anche capito sbagliato, ma a pensar male non si sbaglia quasi mai).

La domanda sorge spontanea. Allora perché continuano a terrorizzarci con i positivi al covid 19 che nella stragrande maggioranza dei casi non sono malati?

Come può un asintomatico contagiare? Dato che non ha nessun sintomo?

Da quando è mondo i nostri genitori ci dicevano d’andare dal nostro amico ammalato per prenderci la malattia così dopo eravamo a posto, sicuramente non ci mandavano da quello senza sintomi.

Non dico di andarci a prendere qualche malattia mortale come il vaiolo o simili che grazie a vaccini fatti ad ok sono praticamente debellati.

Ma qui parliamo di una malattia che a quanto pare, in questi ultimi tempi il rischio peggiore che puoi correre è di non accorgerti di averla contratta. Quindi che malattia è senza sintomi?

Io mi appello al diritto dell’ammalato, che deve avere febbre, dolori, tosse, raffreddore, problemi respiratori di ogni genere per considerarsi tale. Con la possibilità di rompere le scatole ai famigliari, chiedendo acqua, spremuta d’arancia, minestrina in brodo, aspirina, cataplasmi, innalzamento del calorifero e coperte a profusione. Invece l’ammalato sano, lo chiudi in quarantena, si rompe le scatole a stare a casa, isolato dai famigliari e amici, si crea paranoie inesistenti, incrementando così il lavoro degli psicologi.( Sapevo di dover studiare psicologia, adesso sarei piena di lavoro).

La malattia deve essere vera, non creata dall’ipocondria.

Alcuni obietteranno, ricordandomi tutti i morti della Lombardia e del Piemonte.

Qui arrivano ulteriori dubbi. Chi mi dice che in quel periodo tutte quelle persone anziane, sicuramente vaccinate contro l’influenza non abbiano incontrato la morte causa un vaccino uscito male dal laboratorio? Ogni farmaco può creare qualche controindicazione. Il vaccino è un farmaco alla fine. E se aveva una composizione sbagliata?

Possono arrivare partite di prodotti non fabbricate bene. Anche medicinali e vaccini possono avere qualche inghippo in fase di preparazione.

E questa situazione incrociandosi con il corona virus potrebbe aver amplificato il problema su persone già indebolite da patologie pregresse.

Poi se non ricordo male, il primo paese in Italia chiuso per quarantena era un piccolo paese rurale, di contadini ( Codogno). E se questo virus creato in laboratorio per qualche strano motivo è stato cosparso nei campi di quella zona come test, solo che poi ne hanno perso il controllo e non sono riusciti a contenerlo come volevano? Di esperimenti ne fanno un sacco in tutto il mondo alla nostra insaputa, per cui chi ci dice che questa cosa non sia scappata di mano, riducendo l’intero pianeta in balia di un virus che temevano fosse più letale?

Ma tornando ai tamponi, ricordiamo che non sono utili per fare una diagnosi, ma nascono come supporti alla ricerca di qualche cosa.

Non credo che nella storia della medicina siano mai stati i medici a inseguire i pazienti per vedere se erano sani. In genere vai dal medico perché hai qualche disturbo, ma se ti senti bene il medico in genere non viene a cercarti. Ma con la storia dei tamponi, per sentirti con la coscienza a posto vai dal medico a farti fare il tampone, perché sei andato in ferie, o da Brioatore al Milioner, oppure dato che sei un irresponsabile hai dimenticato di disinfettarti le mani entrando in un negozio oppure ti sei azzardato a non indossare la mascherina camminando per le vie del centro.

Rivoglio l’influenza quella vera, quella con i soliti 8000 decessi in un anno, dei quali non si parlava mai, perché la morte era una cosa normale della vita.

Oggi si parla di morti per covid 19, senza però rendersi pienamente conto che la stragrande maggioranza di queste persone erano tutte anziane e con un sacco di patologie.

Tutte le morti oggi, che tu cada da un viadotto, o abbia un infarto, oppure che anneghi in mare, vengono calcolate come causate da covid.

I tamponi servono a mantenere alta la paura e la guardia verso una malattia che per me si esiste, ma che oggi non è così mortale come vogliono farci credere.

Il Nobel Kary Mullis è morto nell’agosto del 2019, io spero sia solo un caso, altrimenti credo si sarebbe ribellato all’uso improprio dei tamponi come vengono usati adesso.

Questa storia dell’amplificazione per trovare qualche cosa mi puzza di bruciato…..

Non stanno mica cercando tracce di DNA di qualche killer, anche se mi sa che vogliono farci passare per possibili assassini tutti quanti, amplificando non i tamponi ma il nostro senso di colpa.

Lisa Ermacora

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