20 DIARIO DAL COVID 2

Canapa… pregiudizio e proibizionismo

Vaticano e mafia, in Italia, sicuramente sono quelli che remano più contro la legalizzazione di questa conosciutissima piantina.

Il Vaticano per motivi culturali, perché il vino accompagna la liturgia, mentre per la mafia , sarebbe un grosso calo di guadagni.

Adesso i medici, pochi però, cominciano a curare i pazienti con sostante cannabinoidi, dove ovviamente hanno ridotto o eliminato la sostanza psicotropa.

Eppure con la canapa, oltre che farsi un “ cannone”, chiamato così lo spinello, si possono fare un sacco di cose.

Dalla bioedilizia, ai tessuti, plastiche biodegradabili, inoltre i terreni dove vengono coltivate queste piante,si purificano dalle sostanze tossiche, si arricchiscono, diventano più fertili.

Conosciamo un sacco di gente che è morta per tabagismo, alcolismo, tutte sostanze legali, ma nessuno è mai morto per uso di cannabis, sostanza illegale, almeno in Italia.

Anni fa, in Italia coltivavano la canapa senza problemi, e veniva utilizzata per un sacco di cose. Dalla carta, ai vestiti, anche le case automobilistiche la utilizzavano per fare le carrozzerie delle auto.

Purtroppo però, questa pianta che cresce velocemente, non inquina, metteva in difficoltà le industrie petrolifere. Anche le grandi fabbriche di carta che ormai avevano investito miliardi per comperare intere foreste da abbattere, fecero pressione ai governi americani per far diventare la canapa pianta illegale.

Così tutti i “figli dei fiori”, vennero visti come dei delinquenti, l’opinione pubblica, se prima tollerava senza problemi quelle poche persone che facevano uso di questa pianta per i suoi effetti psicotropi, ora queste persone vengono messe nello stesso calderone dei drogati di droghe ben più pericolose della canapa.

Ancora oggi se senti di qualcuno che si è fatto una “canna” lo guardi con diffidenza, invece un alcolizzato è più ben tollerato.

Dagli studi fatti si evince che se c’è un alcolizzato i casa, in genere, ci sono anche violenze domestiche, mentre tra chi fa uso di cannabinoidi la pace regna sovrana.

Addirittura anche l’uso eccessivo di caffè può portare ad irritabilità e nervosismo, cosa che il cannabinoide non fa.

Gran parte dell’Europa si sta già organizzando a rendere questa pianta legale, sia come uso terapeutico per varie malattie, sia per altre forme di utilizzo.

Poi parliamoci chiaro, più una sostanza la rendi illegale e più la gioventù la va a cercare.

Gradirei molto di più che, magari, dal tabacchino, si potesse trovare questa sostanza, senza che i nostri figli si trovino davanti spacciatori senza scrupoli che prima li accontentano con qualche grammo di erba, per poi spingerli a provare qualche cosa di peggiore ma più remunerativo per lo spacciatore.

Invece se andassero al tabacchino, sarebbe tutto legale e quest’ultimo sicuramente non metterebbe a rischio la vita del giovane consumatore.

Lo ammetto, ho sempre temuto che i miei figli abusassero troppo di alcool, dal quale è molto difficile uscire, mentre è appurato che di canapa non si diventa dipendenti, come accade normalmente anche con il tabacco o l’alcol.

Sono legalizzate sostanze peggiori e più deleterie.

Potremmo legalizzando la canapa, eliminare le plastiche derivate dal petrolio, come pure i tessuti sintetici.

Questo a me già può bastare per farla nuovamente diventare legale.

Ma quello che fa ancora meglio è la cura per certe malattie senza avere alcun effetto collaterale.

Poi, per l’uso chiamiamolo così “ricreativo” ben venga la possibilità di auto prodursela. Così che, i nostri figli se vogliono farsi una canna, la devono piantare, annaffiare e aspettare che cresca, capire quando è il momento per tagliarla ecc.

Sarebbe un modo per ridargli il tempo dell’attesa, cominciando a prendersi cura di un essere vivente. Un modo come un altro per capire il ciclo vitale, rientrare in contatto con la natura. La delusione se l’annaffiano troppo o troppo poco, rischiando di farla morire. Oppure se il gatto di casa, incuriosito dalla nuova pianta, se la mangia, ritrovandosi poi i giovani coltivatori ad dover ricominciare tutto da capo.

Volete mettere la soddisfazione che proveranno quando riusciranno a farsi la “cannetta” cresciuta con le loro mani e con la loro fatica?

Gli italiani sono un popolo di bigotti e malinformati. Eppure se facessero qualche ricerca seria, su questo argomento, sono certa che anche i più vecchi la vorrebbero legalizzare, dato che scoprirebbero le grandi doti terapeutiche di questa incredibile pianta.

Poi immaginatevi se in chiesa i preti, invece di spezzare il pane e bere il vino si facessero uno spinello da condividere con i propri fedeli…. Le chiese si riempirebbero nuovamente di giovani, e la predica domenicale sicuramente risulterebbe ogni volta fantastica. Diventeremmo tutti cristiani più buoni, pacifisti, amorevoli verso gli altri, meno nervosi e più sereni. La gente non soffrirebbe più di insonnia e molti ammalati trarrebbero grande sollievo. Forse forse, invece dell’incenso, bruciassero la canapa.

La natura, cioè Dio, sulla terra ci ha dato una pianta dalle molteplici proprietà, non inquinante, eppure l’arroganza e gli interessi economici di pochi sono riusciti a farla passare come una pianta pericolosissima. Ammettendo sempre che anche di questa pianta si deve fare un uso coscienzioso, come in tutte le cose il troppo stroppia.

Poi il pane e il vino verrà condiviso con la famiglia dato che tutti dopo la messa avranno la fame chimica, nella casa fatta di canapa, sulla tavola fatta di canapa, con la tovaglia di canapa, i piatti e i bicchieri di canapa, con gli abiti di canapa. Tutto perfettamente biodegradabile. Fiumi e mari e terreni vari, si risanerebbero, ridimensionando i danni causati dall’industria petrolifera.

Meno demonizzazione e più informazione, salverebbero questo pianeta.

Buon sabato santo a tutti.

Lisa Ermacora

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